Storie di divinità indiane raccontate attraverso la musica, la danza e l’arte circense. Tutto questo è Nineteen Mantras, lo spettacolo in scena il 13 e 14 gennaio 2012 al Teatro Strehler nato dall'incontro di due culture, occidentale e orientale.
Il nuovo spettacolo di Giorgio Barberio Corsetti, maestro del teatro di ricerca insieme alla coreografa Shantala Shivalingappa e il compositore Riccardo Nova, è una sorta di opera musicale danzata, costruita non solo sulla magia della musica e della danza indiana, ma anche sul racconto della vittoria di divinità indù che si intrecciano con storie di vita quotidiana.
Nineteen Mantras è un fantastico viaggio che parte dalla nostra cultura occidentale e approda a quella orientale così lontana e misteriosa quanto affascinante e ricca di suggestioni.
Danza, musica, canto e acrobazie si fondono in uno spettacolo unico e da non perdere.
I Mantra indiani sono il filo conduttore dell’opera di Corsetti messa in scena dai danzatori dell’Accademia Teatro alla Scala con le coreografie di Shantala Shivalingappa, ballerina di Béjart e Pina Bausch nonché una tra le maggiori interpreti di Kuchipudi danza indiana nata nel sud del paese. Le musiche sono di Riccardo Nova che da sempre ama la fusione tra oriente e occidente.
Gli allievi dell’ultimo anno della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Frederic Olivieri saranno impegnati in questo nuovo lavoro cooprodotto dalla Fondazione Musica per Roma, dalla Fondazione Maxxi e dalla Accademia Teatro alla Scala.
La scenografia è simbolica ed è composta da un telo di tulle che vela lo sguardo come la divinità Maya, l’illusione, associata ad una piattaforma inclinata che suggerisce l’idea dell’abisso.
Danza, musica e numeri circensi (in scena vedremo infatti quattro musicisti indiani, il Pace (Parco della Musica Contemporanea Ensemble, due acrobati della scuola di circo Flick di Torino, la danzatrice di kuchipudi Hema Sundari Vellaluru),sono dunque al centro di racconti mitici che si intrecciano con la quotidianità, come la storia di due fratelli che decidono di rapire una vacca sacra ma ricevono una maledizione e saranno costretti ad abbandonare il paradiso, per contendersi una semplice camicia che rappresenta la vanità e la gelosia.
La coreografa Shantala Shivalingappa, dovendo rappresentare dunque divinità e archetipi, ha preferito scegliere per la messinscena di questo lavoro, solo interpreti maschili che danzano dunque insieme ad una sola danzatrice indiana. Del resto lo stile di questa coreografa non fa altro che rappresentare il suo percorso formativo che l’ha vista cominciare lo studio della classica indiana alla tenera età di sei anni, fino ad arrivare ad esperienze teatrali insieme ad alcuni grandi personaggi della storia teatrale mondiale come Peter Brook, Maurice Bejart e Pina Bausch che Shanatala considera la sua più grande maestra.
Per parlare dello spettacolo il Piccolo ha organizzato prima del debutto, il 13 gennaio 2012 alle ore 18, presso la Scatola Magica del Teatro Strehler un incontro coordinato da Francesca Pedroni, giornalista e critico di danza, al quale parteciperanno i tre autori
L’incontro, che prevede la partecipazione degli artisti, vuole avvicinare al tema dello spettacolo e ad un mondo tanto lontano dal nostro, tutto da scoprire.
Un’occasione speciale e irripetibile per entrare in universo nuovo, che tocca le corde più profonde dell’essere.
Nineteen Mantras allo Strehler venerdì 13 gennaio alle 20.30 e sabato 14 gennaio alle 19.30